25. giu, 2018

CALCOLOSI DEL COLEDOCO

 

I calcoli del coledoco o della via biliare principale si riscontrano in circa il 10-15% della popolazione. L’approccio endoscopico prevede l’esecuzione in regime di ricovero di una Colangiopancreatografia endoscopica retrograda (CPRE), ossia di una procedura che attraverso un’Esofago-Gastro-Duodenoscopia (EGDS) che utilizza come strumento il duodenoscopio a visione laterale, permette di raggiungere lo sbocco del coledoco nel duodeno e di rimuovere i calcoli presenti. Essendo un esame invasivo deve essere eseguito solo dopo che la Colangio-RM (risoananza) ha documentato i calcoli non tanto a fini diagnostici quanto piuttosto terapeutici, come l’ estrazione degli stessi. Mediante un sottile catetere viene incannulata la papilla di Vater (papilla major) e, successivamente, sotto fluoroscopia, si inietta del mezzo di contrasto liquido nel dotto biliare in senso retrogrado o contrario rispetto al normale flusso delle secrezioni che rende opachi il dotto biliare comune e i suoi rami tributari rendendoli riconoscibili sul monitor radiografico. Nel 1974, Classen e Kawai introdussero la sfinterotomia endoscopica (ES), come la procedura standard per il trattamento endoscopico  in corso di diverse patologie riguardanti le vie biliari, specialmente per i calcoli del coledoco. La ES viene eseguita per ampliare l’apertura della papilla e consentire di procedere con altri trattamenti attraverso il dotto biliare. La dilatazione pneumatica endoscopica dello sfintere biliare (papilla major) fu descritta per la prima volta da Staritz nel 1983. Con tale metodica viene  introdotto attraverso il canale operativo del duodenoscopio un “palloncino” che viene fatto “gonfiare” sotto visione endoscopica e radiologica. In particolare, questa tecnica viene utilizzata per i calcoli di grandi dimensioni (un calcolo che misura più di 2 cm) e per quelli “difficili” (formazioni litiasiche multiple). Sono disponibili inoltre metodiche come la litotripsia extracorporea e la radiologia interventistica che consentono l’asportazione dei calcoli molto voluminosi o situati all’interno del fegato non estraibili durante la CPRE. La dilatazione pneumatica sembra presentare due vantaggi soprattutto, rispetto alla sfinterotomia endoscopica: preserva lo sfintere e comporta un rischio di emorragie  inferiore.

 

Foto tratta dal lavoro: Maddalena Zippi et al. Endoscopic papillary balloon dilation for difficult common bile duct stones: Our experience. World J Clin Cases 2013 April 16; 1(1): 19-24